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22 Settembre sciopero generale di 24 ore

Set 16, 2025

Indetto da Confederazione Unitaria d Base (CUB) – Associazione Difesa Lavoratrici e Lavoratori Varese (ADL VARESE) e Sindacato Generale di Base (SGB)

Fasce garantite 6.30-9.30 e 17.00-20.00

SCANDICCI, 15 settembre 2025 – GEST informa che Confederazione Unitaria d Base (CUB) – Associazione Difesa Lavoratrici e Lavoratori Varese (ADL VARESE) e Sindacato Generale di Base (SGB) hanno proclamato uno sciopero generale di 24 ore per il giorno 22 settembre 2025, pertanto i tram potrebbero subire ritardi o cancellazioni di corse.

Lo sciopero coinvolgerà sia il personale viaggiante che gli altri settori aziendali.
La regolarità del servizio dei tram dipenderà dalle adesioni allo sciopero.
La percentuale di adesione a precedenti scioperi indetti dalla sigla CUB è stata del 13%.

I motivi dello sciopero 
Contro il Genocidio in Palestina, la fornitura di armi a Israele e l’assenza di un intervento concreto per dissociarsi dagli orribili crimini perpetrati dal Governo di Israele. Per il sostegno incondizionato alla missione della Global Sumud Flotilla e la tutela dei volontari impegnati a portare aiuti al Popolo Palestinese. Per le sanzioni a Israele e la rottura delle relazioni diplomatiche e commerciali con Israele.

Contro la guerra, l’economia di guerra e l’aumento delle spese militari, in aggiunta ai 40 MLD di euro già previsti per il triennio in corso. Per la Pace anche nel conflitto Russia-Ucraina e gli investimenti su Sanità, Scuola, Trasporti, Welfare il cui peggioramento approfondisce le disuguaglianze e la povertà esistente.

Contro lo sfruttamento sul lavoro, la precarietà e il mancato adeguamento delle retribuzioni dei lavoratori del settore pubblico e del settore privato. Per forti aumenti dei salari e delle pensioni. Per l’approvazione di una misura di salario minimo non inferiore a 12 euro l’ora e per la reintroduzione di un meccanismo automatico di adeguamento delle retribuzioni all’andamento del costo della vita;

Contro l’assenza di politiche sociali a cominciare dall’emergenza abitativa e la mancanza di piani di sviluppo dell’edilizia popolare. Per una seria riforma degli ammortizzatori sociali.

Contro l’assenza di politiche industriali capaci di affrontare le transizioni in corso e di superare la fase di forte conflittualità, innescando un processo di ulteriore deindustrializzazione e sfruttamento delle classi popolari e dei lavoratori.

Contro le morti sul lavoro. Per la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro.