“Le donne non sanno guidare, gli uomini lo fanno meglio”. Quante volte abbiamo sentito affermazioni simili oppure lo abbiamo pensato o detto noi stessi? Se ci è successo siamo inciampati in uno stereotipo di genere. Nessuno è immune dai pensieri automatici innescati dagli stereotipi, nemmeno chi è esperto di questioni di genere.
Nel contesto lavorativo è facile imbattersi nella discriminazione, sia verso le donne che verso gli uomini, ritenute o ritenuti non idonei a svolgere determinate mansioni che nell’immaginario comune vengono attribuite all’ambito maschile o femminile. Come, per esempio, una donna che fa la conducente e un uomo che fa il maestro d’asilo.
Il mondo del lavoro è stato a lungo dominio maschile, ma questo non significa che le donne non possano entrare nel mondo del lavoro e rimanerci, anche dopo la nascita di un figlio, oppure crescere e raggiungere ruoli di responsabilità ed essere retribuite in modo equo. Così come non può essere precluso agli uomini di praticare una leadership gentile, esprimere emozioni sul lavoro, voler dedicare tempo alla famiglia e alle attività di cura, non ambire a ruoli di potere, non esprimere necessariamente la propria eterosessualità o spinta sessuale e nelle relazioni con altre donne.
Stereotipi, bias e pregiudizi: ecco come orientarsi
Gli stereotipi sono subdoli, si apprendono già dall’infanzia, a scuola, in famiglia, alla tv, in strada, sui social, e impattano su tanti aspetti della nostra vita e personalità, anche sui nostri ruoli in famiglia, in società, in azienda.
Se si agisce sulla base di un pregiudizio, si rischia di discriminare e favorire una persona o un gruppo di persone in modo non equo. La valutazione distorta dal giudizio è detta bias. Esistono diverse tipologie di “bias” e sono inconsapevoli: servono al nostro cervello per semplificare il processo di interpretazione della realtà, sulla base di giudizi preconfezionati e appresi nell’arco della vita. L’inclinazione a giudicare ciò che ci circonda in un certo modo, può contribuire a discriminare gli altri attorno a noi e, allo stesso modo, può far sì che siamo noi stessi a essere discriminati. Lo stereotipo è legato al pensiero e a come la realtà è percepita, pregiudizi o bias influiscono sul processo decisionale.
Se vi state chiedendo se possiamo fare qualcosa di concreto per evitare che pregiudizi, stereotipi e bias compromettano le nostre azioni e il modo in cui interagiamo con il mondo, la risposta è sì.
Il webinar di Fondazione Libellula
GEST, impegnata nella lotta contro stereotipi, violenza e discriminazione di genere e nella diffusione di una cultura inclusiva, il 18 giugno ha ospitato il webinar “Io da che parte sto: l’azione invisibile di bias, stereotipi e pregiudizi di genere nel mondo del lavoro”, tenuto da Mara Ghidorzi, esperta in tematiche di genere della Fondazione Libellula. Il gruppo Libellula è composto da 107 aziende, di cui Gest fa parte. L’esperta ha proposto dei semplici test ai partecipanti, per facilitare la comprensione e la differenza tra bias, stereotipi e pregiudizi, e per ragionare tutti insieme su quali sono le azioni da intraprendere.
Stereotipi e bias hanno un impatto negativo nel mondo del lavoro e per depotenziarli bisogna mettere in pratica una serie di azioni: ascolto, nessun giudizio, rispetto, responsabilità individuale e collettiva, curiosità. Di solito si pensa per stereotipi perché vengono attivati veloci automatismi. Se invece esercitiamo lo “slow thinking”, cioè se analizziamo la realtà attivando la parte consapevole e analitica del nostro cervello, possiamo superare lo stereotipo e il pregiudizio. È una questione di allenamento, come quello che serve per essere persone inclusive.
Cosa fare?
Cosa fare: Essere consapevoli, conoscere i principali stereotipi di genere e pregiudizi di genere, praticare lo “slow thinking”, considerare l’inclusione una scelta, dialogare e confrontarsi, prestare attenzione alle parole che utilizziamo, portarle con spirito costruttivo alla luce di bias e stereotipi ai nostri interlocutori, renderle oggetto di discussione, non smettere mai di informarsi sul tema.
L’impegno su queste tematiche di tutto il mondo Gest continua.
Arrivederci, sempre più numerosi, alla prossima fermata con la formazione per la lotta contro stereotipi, violenza e discriminazione di genere e a favore della diffusione di una cultura inclusiva.