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Passeggeri problematici: l’aiuto degli operatori di strada

Apr 26, 2023

Una persona che cammina sui binari, oppure dei vandali, o bande di ragazzini scatenati o passeggeri problematici che spaventano i passeggeri. Sono casi sempre più frequenti, e i conducenti si trovano a doverli affrontare mentre sono alla guida e devono garantire il servizio. Sono situazioni molto critiche.  GEST le affronta come sempre in coordinamento con le forze dell’ordine. Ma in alcuni casi non è sufficiente: ad esempio quando si tratta di persone fragili che hanno bisogno di aiuto e devono essere gestite da operatori formati. Per questo GEST si è rivolta a un gruppo di operatori sociali che collaborano con il Comune di Firenze (Cooperativa sociale Cat, Cooperativa Il Girasole, Fondazione Solidarietà Caritas) e che hanno dato vita al progetto Insider. Si tratta di un progetto che vede l’intervento di operatori di strada nelle situazioni di fragilità sociale: persone senza fissa dimora, o minori soli, o donne costrette a prostituirsi.

Persona seduta sui binari della tramvia
Una persona seduta sui binari della tramvia a Santa Maria Novella

“Abbiamo avuto il caso della donna che camminava sui binari senza rendersi conto del pericolo per sé stessa e per la tramvia. I conducenti della T2 se la trovavano sempre davanti, all’improvviso, ed erano costretti a fermarsi e a interrompere il servizio – spiega Roberto Delle Cese, che si occupa della formazione dei conducenti della GEST – Un altro caso che ci ha dato del filo da torcere è stato quello di un uomo che rubava gli estintori a bordo dei tram e in qualche caso ha anche manifestato atteggiamenti violenti danneggiando con l’estintore alcune emettitrici di fermata. Così abbiamo pensato di farci aiutare da chi opera nel sociale e ha una formazione specifica, e ci siamo rivolti a Insider. I risultati effettivamente ci sono stati: gli operatori di strada sono intervenuti e sono riusciti a parlare con quelle due persone. Abbiamo notato che negli ultimi tempi hanno smesso di interferire con la tramvia” racconta Delle Cese.

Come funziona la collaborazione con GEST? Ce lo spiega Jacopo Lascialfari, il coordinatore del progetto. “Quando ricevo una segnalazione, allerto una unità operativa, che si reca sul posto. In genere è composta da due operatori. Il loro approccio non è mai repressivo: gli operatori cercano invece di stabilire una relazione con quella persona, di capire le motivazioni del suo comportamento. Quindi la indirizzano alla rete dei servizi per l’accoglienza: centri diurni, notturni o altri servizi. Gli operatori in genere conoscono già la gran parte dei senza fissa dimora e chi è seguito dai servizi sociali. Spesso hanno già stabilito dei contatti con loro e riescono a offrire un supporto sia materiale che psicologico. Un altro caso nel quale siamo intervenuti è stato quello della donna che non voleva scendere dal tram nemmeno al capolinea. Gli operatori ci hanno parlato e alla fine la donna è scesa”.

Altro problema sono invece le bande di ragazzini che mettono a rischio la sicurezza dei tram con azioni spericolate e irresponsabili: ad esempio fanno il cosiddetto “tram surfing, cioè si attaccano al musetto del tram in movimento (ne abbiamo parlato qui), oppure lanciano oggetti sui binari. In questi casi GEST si è sempre mossa in stretta collaborazione con le forze dell’ordine.

E sempre sul fronte della sicurezza, segnaliamo che si sono concluse le esercitazioni antiterrorismo delle Squadre Operative di Supporto (S.O.S.) dei Carabinieri. Altre due simulazioni si sono svolte nei giorni scorsi nel deposito di Scandicci. Vi hanno partecipato una cinquantina di militari specializzati in operazione di alta emergenza: l’obiettivo era liberare un ostaggio prigioniero di un tram. Delle precedenti esercitazioni abbiamo parlato qui con maggiori dettagli.